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Le stravaganti sorelle Mitford

[Les extravagantes sœurs Mitford], traduzione di Maurizio Vitta


Milano, Feltrinelli, 1983, Tempo ritrovato, 4
cm 22.5x14.3, pp. 199-(1), brossura illustrata con alette
Prima edizione. Ottima copia

€ 20
«Quando leggo sul giornale un titolo che comincia con le parole: 'La figlia di un pari', so già che si parlerà delle mie figlie». Così si lamentava Lady Radesdale, madre delle sorelle Mitford:  sembrava che le sue creature facessero a gara per riempire le cronache con sensazionali esempi della proverbiale stravaganza dell'aristocrazia inglese. Belle, ricche, dotate, per noia o per ragioni più profondamente legate al loro sesso e al loro tempo erano tutte invariabilmente eccetriche, talvolta ai limiti della follia, nonché furiosamente attratte dal gusto della provocazione. Nancy, autentico personaggio da anni folli, si conquista la celebrità lungo un percorso relativamente 'normale': scrivendo romanzi spiritosi e icastici che ritraggono senza pudori usi e costumi del suo ambiente. Diana rompe il matrimonio con il miliardario Bryan Guinnes, il re della birra, per sposare Sir Oswald Mosley, il leader dei fascisti inglesi;  presenti alla cerimonia, tra gli altri, Hitler Goebbels. Jessica, a vent'anni, fugge in Spagna con Esmond Romilly, nipote di Winston Churchill, per arruolarsi nelle Brigate internazionali, e poi, sempre con  il marito, raggiunge gli Stati Uniti e milita nel Partito comunista; per vivere gestiscono un piccolo bar, gioia dei cronisti mondani del tempo. Unity, giovanissima, non ha pace finché non riesce a farsi presentare a Hitler. La figlia di un lord fanatica nazista e antisemita: un'occasione che il Führer e i suoi non trascurano di utilizzare.  Senonché, proprio quando tornerebbe più utile, la stravagante signorina, non potendo  reggere l'idea di una guerra tra l'Inghilterra e la Germania pensa bene di spararsi alla tempia in un giardino pubblico di Monaco. Salvata in extremis, è velocemente ricondotta in patria, ove termina la sua bizzarra e drammatica esistenza quasi inferma di mente.
L'eccentricità può diventare un grande spettacolo, tanto più  quando si rappresenta in pubblico e sullo sfondo di un'epoca densa di eventi come quella in cui vivono le sorelle Mitford: l'autore, puntiglioso e indiscreto, dà conto di questa divertentissima cronaca con spumeggiante ironia

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